TinyPic: cos’era, funzionamento e a cosa serviva

Probabilmente ti ricordi di TinyPic, il servizio per la condivisione di immagini e video nato nel 2004 e chiuso definitivamente il 9 settembre 2019. E’ stato per molti anni uno dei servizi più utilizzati al mondo e secondo l’Alexa Rank nel 2013 era il 715° sito più visitato.

Veniva gestito da Photobucket e il funzionamento di questi due servizi era piuttosto simile. Per le funzioni base la registrazione non era necessaria, però chi voleva ottenere qualcosa in più doveva necessariamente registrarsi (gratuitamente).

A cosa serve TinyPic

Uno dei vantaggi che immediatamente risalta agli occhi di chi accede al servizio è che consente di fare l’upload dei file in diversi formati, cioè in JPEG, BMP, GIF, PCX, PNG, PSD e TIFF, per un peso massimo di 1600 Pixel. Per quanto riguarda i video l’upload invece è sempre consentito però con degli specifici limiti.

Non è possibile infatti scaricare video più lunghi di 5 minuti o che pesano più di 100 MB. Quando all’interno della piattaforma viene caricata un’immagine le cui dimensioni superano i 1600 pixel, ecco che allora la ridimensiona in automatico in modo tale da farla rientrare nei limiti consentiti.

Una volta caricato il file la piattaforma permette immediatamente di ottenere il link necessario per la condivisione diretta, oppure puoi condividerlo grazie ai pulsanti appositi via email oppure all’interno di numerose pagine o social network, tra cui ovviamente risalta Facebook.

Come funziona TinyPic

Alcune foto o video delle volte non riesci a inviarle attraverso la classica email perché sono troppo pesanti, perciò devi ricorrere a uno strumento come Tinypic. Spesso infatti anche Whatsapp e Facebook hanno delle limitazioni, così come diversi servizi online che richiedono un pagamento o comunque una registrazione.

Ma come funziona TinyPic? Quali sono i passi che devi seguire per riuscire a usufruire di questo servizio gratuito e semplice?

Tutto quello che devi fare per poter utilizzare TinyPic è accedere alla pagina del servizio e scegliere le foto o i video dal vostro PC o MAC che intendete caricare. Nel giro di pochi secondi ottieni subito un codice da inserire all’interno del sito, social o forum. Oppure puoi prendere il link diretto o ancor ausare gli appositi pulsanti per la condivisione.

Per quanto riguarda le immagini i formati accettati, come già accennato in precedenza, sono i seguenti: jpeg, bmp, gif, pcx, png, psd e tiff.

Nel caso dei video invece sappiamo che non devono superare i 100 mb e i cinque minuti di durata, i formati accettati invece sono: 3G2, 3GP, 3gp2, 3GPP, 3p, asf, avi, divx, dv, dvx, flv, Moov, mpe, mpeg, mpg, mov, mp4, mpeg4, MPG4, qt, wmv, xvid e rm.

Conclusioni

Come quasi sempre accade online, quando un servizio viene offerto gratuitamente, con il tempo tende a diventare a pagamento oppure a chiudere. Questo perché servizi come TinyPic che si basano esclusivamente sulle pubblicità per ottenere degli ingressi economici, difficilmente nel tempo riescono ad auto-sostenersi.

Ecco perciò che nell’agosto del 2019 i gestori della piattaforma avvisano gli utenti attraverso mailing list della loro decisione. Lo scarso profitto ottenuto dalle pubblicità, che fino a quel momento aveva permesso agli utenti di usufruirne in forma gratuita, li ha portati a scegliere di chiudere.

Nello stesso momento proposero quindi di fare il passaggio a Photobucket, sito gemello ma con funzionalità extra e a pagamento.

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